Gessi di Giovanni Scrivo

    Lo scultore serrese Giovanni Scrivo (1868-1933) realizzò nel 1908 per la Certosa di Calci (Pisa) sedici medaglioni che raffigurano santi dell'Ordine certosino. Alla chiusura di Calci i medaglioni vennero portati a Serra, dove sono attualmente conservati nelle sale del Museo della Certosa. Giovanni Scrivo intrattenne rapporti di collaborazione anche con la Certosa calabrese, per la quale eseguì le due statue di San Bruno e del Beato Lanuino collocate sull'altare della chiesa conventuale.

      Niccolò Albergati, beato (1375-1443). Nato a Bologna e divenuto certosino nel 1394, contro la sua volontà nel 1418 fu nominato vescovo della sua città natale; nel 1426 fu creato cardinale; ebbe incarichi diplomatici particolari e un ruolo importante nei concili di Basilea e di Ferrara-Firenze; fu un mecenate dei dotti e dei letterati e uno studioso. E' rappresentato accanto a una biblioteca con sul tavolo il cappello cardinalizio ed un libro in mano. Il suo culto fu confermato nel 1744 e si ricorda il 9 maggio.
      S. Antelmo Antelmo di Chignin, santo, /1105-1178). Nobile savoiardo, ordinato sacerdote da giovane, visitò per caso la certosa di Portes e vi rimase come monaco. Nel 1109 fu priore della Gran Certosa, ed è grazie ai suoi sforzi che i certosini, che allora erano più o meno un ramo del monachesimo benedettino si trasformarono definitivamente in un nuovo ordine. Per obbedire al Santo Padre nel 1163 accettò il vescovato di Belley. Si guadagnò tanto l'affetto del popolo che la città dopo la sua morte fu chiamata per un certo tempo Antelmopoli. L'artista perciò lo ha effigiato nell'atto di accogliere gente di ogni età, aiutandola moralmente e materialmente nei suoi bisogni; sullo sfondo la sua certosa, di cui ebbe sempre nostalgia e che andava spesso a visitare. Si ricorda il 26 giugno.
      S. Artoldo Artoldo, beato (1101-1206). Servì alla corte di Amedeo III di Savoia, nel 1120 si fece certosino; nel 1140 fondò la certosa di Arvières-en-Valromey. Ottuagenario fu nominato vescovo di Belley, ma rinunciò alla carica dopo due anni; per meditare e studiare tornò a Valromey, nella sua certosa, di cui aveva nostalgia, dove morì. Ha infatti, la mitra posta sullo scrittoio, dietro al libro, con sullo sfondo il convento sognato. Il suo culto fu approvato nel 1834 e si ricorda il 7 ottobre.
      S. Airaldo Airaldo, santo. Fu priore di Portes, nella diocesi di Belley e dal 1132 al 1156, anno della sua morte, vescovo di Sain-Jean-de-Maurienne in Savoia. Sempre in studio e meditazione, specie sulla passione di Gesù, è rappresentato con il libro in mano, simbolo di saggezza, dinnanzi al crocefisso. Si ricorda il 2 gennaio.
      Beatrice d'Ornacieu, beata. Monaca della Certosa di Parmènie, fu una delle fondatrici del convento di Esmue. Morì il 25 novembre 1309. Per molti anni ebbe notevoli esperienze mistiche e subì anche persecuzioni diaboliche in danno del suo corpo e pertanto è effigiata con un chiodo in mano. Il suo culto fu confermato nel 1856. Si ricorda il 13 febbraio.
      Bonifacio di Savoia, beato. Membro della casa ducale dei Savoia, divenne priore e poi vescovo di Valenza ed infine arcivescovo di Canterbury nel 1241. Ebbe fama di santo. Morì in Savoia nel 1270 e fu sepolto ad Hautecombe. Il suo culto è stato confermato nel 1830. Si ricorda il 13 marzo. L'artista lo ritrae nell'atto che riceve la mitra dall'angelo per dimostrare che la sua nomina a vescovo fu voluta dallo Spirito Santo per i suoi meriti.
      Dionigi di Rijkel, beato (1404-1471). Nato a Rijkel nelle Fiandre, laureatosi a vent'anni all'Università di Colonia, nel 1423 entrò nell'Ordine Certosino. Era un eccellente scrittore di mistica e per questo gli è stato conferito il titolo di Doctor Estaticus. Durante i suoi studi veniva spesso tentato dal demonio, al quale mentre scriveva impose di reggergli il calamaio in nome di Gesù. Viene commemorato dalla liturgia come beato il 12 marzo.
      Giovanni di Spagna, beato (1123-1160). Nato ad Almanza, da ragazzo studiò ad Arles, in Francia; si fece certosino a Montrieu; passato nella Gran Certosa, fu accanto a Sant'Antelmo; fondò e governò come primo priore la certosa di Reposoir, in Svizzera. Fu il primo a redigere costituzioni per comunità di monache certosine; infatti è ritratto nell' atto di scrivere, con sullo sfondo in tenue rilievo un gruppo di suore. Il suo culto fu confermato nel 1864 e si ricorda il 25 giugno.
      Guglielmo di Fenoglio, beato, fratello laico della Certosa di Casularum in Lombardia. Morì intorno al 1205. Il suo culto fu confermato nel 1860. Si ricorda il 19 dicembre. Fu considerato un taumaturgo e qui è ritratto mentre riattacca miracolosamente una zampa all'asino.
      Lanuino, beato, discepolo e compagno di San Bruno, lo seguì in Calabria, dove gli successe come priore della certosa che il Santo aveva fondato in località La Torre, oggi Santa Maria del Bosco, nella diocesi di Squillace, oggi nel comune di Serra San Bruno. Fu nominato visitatore apostolico di tutte le case monastiche della Calabria. Apparteneva alla nobiltà normanna. Era architetto e progettò la certosa di Santo Stefano ed altri edifici dell'Ordine. Lo scultore perciò lo ritrasse con un disegno in mano e sul fondo la località di Santa Maria, primo sito certosino, da un lato, e la Certosa di Santo Stefano, dall'altro. Si festeggia il 14 aprile.
      Martiri inglesi I diciotto certosini che, fra gli altri religiosi e fedeli, non si uniformarono e si opposero all'atto di secessione e di supremazia di Enrico VIII 'Inghilterra nel 1534. Subirono supplizi e l'estremo sacrificio. Sono presentati nella gloria della loro santità, sovrastati da cori angelici, che offrono la corona, simbolo di gloria e di vita eterna, e la palma, emblema di vittoria e di trionfo, nell'arte cristiana, attributo dei martiri. Sono menzionati nominativamente tra gli altri: Agostino Webster, priore della Certosa di Axhome: fu arrestato a Londra e giustiziato a Tyburn nel 1535. Giovanni Houghton, priore della certosa di Londra: fu il primo ad opporsi all'atto di secessione e di supremazia dando ai suoi monaci e all'intera Inghilterra un magnifico esempio di fedeltà alla fede cattolica. Fu giustiziato a Tyburn nel 1535. Roberto Lawrence, priore della certosa di Beauvale nel Nottinghamshire: fu giustiziato a Tyburn nel 1535. Fanno parte dei Quaranta Martiri dell'Inghilterra e del Galles canonizzati il 25 ottobre 1970 e si festeggiano il 4 maggio.
      Oddone da Novara, beato, vissuto tra il 1105 ed il 1200, fu eletto priore della Certosa di Geyrach in Slavonia; rinunciò alla carica e divenne cappellano in un convento di suore di cl Si ricordaausura a Tagliacozzo. Ha accanto il giglio, segno di purezza e tiene in mano una candela accesa, luce e fuoco di fede, che sostenne nei fedeli, che lo guardano estasiati, e nelle suore, che lo ammirano dietro le grate. Il suo culto fu confermato nel 1859. Si ricorda il 14 gennaio.
      Roselina di Villeneuve, santa. Di nobile famiglia, si fece monaca certosina e divenne priora del convento di Celle Roubaud in Provenza. Dio le concesse frequenti visioni ed altri fenomeni mistici. Morì nel 1329. E' ritratta in meditazione, mentre l'angelo le offre un serto di rose, attributo delle vergini e simbolo di amore divino. Il suo culto fu confermato nel 1851 e si ricorda il 17 gennaio.
       Stefano di Chatillon, santo. Nato a Lione dalla nobile famiglia dei Chatillons, entrò nella certosa di Portes, di cui nel 1196 divenne priore; nel 1203 fu eletto vescovo di Diè. Era un asceta e durante le sue ardenti preghiere veniva assistito da un angelo. Morì nel 1208. Il suo culto è stato approvato nel 1907. Si ricorda il 7 settembre.
      Ugo di Lincoln, santo (1140-1200). Nato in Borgogna, a vent'anni era già canonico generale; si fece certosino e nel 1175 fu inviato da Re Federico II a fondare la prima certosa inglese a Witham nel Somerset. Nel 1181 fu eletto vescovo e durante il suo episcopato sono stati iniziati i lavori dell'attuale cattedrale. Fu amico e difensore degli ebrei. Fu tale la stima che riscosse che durante il suo solenne funerale i Re d'Inghilterra e di Scozia aiutarono a portare il suo feretro. Fu canonizzato nel 1220 e si ricorda il 17 novembre. Nell'arte è raffigurato con accanto un cigno bianco, simbolo di purezza e d'intelligenza. Per la sua fede nell'eucarestia, durante la consacrazione egli vedeva Gesù Bambino.
      San Bruno è rappresentato circonfuso di luce nella gloria della sua santità, elevato nell'alto dei cieli, sorretto da nubi e da cori angelici, che lo circondano. Alla sommità sette stelle, quanti erano i monaci che costituivano la prima comunità al tempo della fondazione della certosa di Serra.

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